La leggerezza di un pennino intinto nella pioggia
sfiora le mie labbra e i sensi fremono come foglie trillate dal vento…
L’ estate smette di essere femmina scaltra e si veste con i rami del leggiadro autunno…
La mano disegna il tuo viso con le dita
nel cerchio pieno della luna…
Ami la luna quanto un’attrice ama sporcarsi il volto con il carbone
per vendere allo spettatore sognante una maschera nuova…
Le piume degli aironi sono scialbi ricordi in un cassetto
se paragonate alle mie ali
e il volo dell’aquila è la brutta copia dei mie voli…
Quando l’idea di te mi accarezza e sfiora le mie tempie
nel buio di una stanza o nel sordo camerino…
il sipario si apre e mi lascia sciocco e nudo
come un clown triste nell’attesa di incrociare i tuoi occhi persi…
(Per una sognattice...da A. F.)
... i miei occhi persi... come la mia anima persa... sono lieti di averti incontrato sulla loro strada, A.F.!...
RispondiEliminaSono davvero commossa... e ti ringrazio per non esserti "accontentato" solo della superficie...
Con infinita stima e profondo affetto...
Una SognAttrice impunita