lunedì 31 ottobre 2011

Il tuo sorriso – Pablo Neruda


Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’acqua che d’improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell’ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d’autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell’isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

(Pablo Neruda)

Virgilio

79“ Or sé tu quel Virgilio e quella fonte
che spandi di parlar si largo fiume?”
rispuos’io lui con vergognosa fronte.

82“ O degli altri poeti onore e lume,
vagliami il lungo studio e ‘l grande amore
che m’ha fatto cercar il tuo volume.

85Tu sé lo mio maestro e ‘l mio autore;
tu sé solo colui da cù io tolsi
lo bello stile che m’ha fatto onore

88Vedi la bestia per cù io mi volsi;
aiutami da lei; famoso saggio,
ch’ella mi fa tremar le vene e i polsi”.

 

domenica 30 ottobre 2011

IL SOGNO E LA POESIA




Frutti rossi
sulle pareti interne del cuore
profumano di ricordo
questi mesi.
Come indecenti spie,
si parla per codici digitali
che bruciano le orecchie
avvelenate di ultrasuoni.
Ci sono luoghi
in cui la verità è superflua,
stantio il suo sapore,
flebile la sua voce.
Crederle...
non avrebbe senso!

(Barbara De Palma)

lunedì 24 ottobre 2011

Invoca la Sapienza, anima mia!

Invoca la Sapienza, anima mia!
La poesia ti fa toccare la luna e le stelle
mentre affila la lama e prepara il boia
al gran giorno….
Prega per me Salomone!
Prega…io chiedo ogni secondo,
e mi chiedo….Dio ascolterà un’anima segnata dai peccati?
Troppa sete nel suo sguardo………
Troppo profondo il taglio dei suoi occhi
ed è sempre più rossa la sua bocca
come il sole che nuota tra le cosce dell’alba e al tramonto
tocca le corde dell’ultimo filo di seta tessuto dal cielo e dalle sue ninfe…
Lascia seccare i fiori di loto in un calice di vino bianco…
in due… in tre
Ma ritorna in te!
Fragile come un ramo verde…
Stai come un foglio di carta accartocciato riflesso nello specchio…
Torna a farle un sorriso…così…
Estrai dal tuo cilindro magico il pagliaccio più bello e…
cancella con una smorfia e due ciglia aggrottate la prepotente idea di lei.
( Innominato...come nei "Promessi sposi")

giovedì 20 ottobre 2011

Non gridate più

 
Cessate di uccidere i morti
non gridate più, non gridate
se li volete ancora udire,
se sperate di non perire.

Hanno l'impercettibile sussurro,
non fanno più rumore
del crescere dell'erba,
lieta dove non passa l'uomo. 
(Giuseppe Ungaretti)

venerdì 14 ottobre 2011

La mia donna è uno spartito in fiamme




La mia donna è uno spartito in fiamme
luna a falce calante
spiga dorata e terra bruna.
La mia donna è un vento caldo
mani di zingara e danza selvaggia.
La mia donna è miele che cola
spina insidiosa e rondine pazza…
e… striscia i sui seni sulla parete bianca
morde l’anima dei miei pensieri
succhia la linfa dei miei sogni.
La mia donna ha il profumo dei mandorli
e il sapore dei limoni
lo sguardo di una lupa
e la bocca di un’assassina.
E si agita sulla mia pelle di cartone
e si lascia squarciare come la notte da un lampo
e si lascia rubare rubando
l’intimo anello fino all’ultimo pianto

(Paolo Cassano…da A. F.)

lunedì 10 ottobre 2011

Sognattrice...un sogno per te...

La leggerezza di un pennino intinto nella pioggia

sfiora le mie labbra e i sensi fremono come foglie trillate dal vento…

L’ estate smette di essere femmina scaltra e si veste con i rami del leggiadro autunno…

La mano disegna il tuo viso con le dita

nel cerchio pieno della luna…

Ami la luna quanto un’attrice ama sporcarsi il volto con il carbone

per vendere allo spettatore sognante una maschera nuova…

Le piume degli aironi sono scialbi ricordi in un cassetto

se paragonate alle mie ali

 e il volo dell’aquila è la brutta copia dei mie voli…

Quando l’idea di te mi accarezza e sfiora le mie tempie

 nel buio di una stanza o nel sordo camerino…

il sipario si apre e mi lascia sciocco e nudo

come un clown triste nell’attesa di incrociare i tuoi occhi persi…

(Per una sognattice...da A. F.)

domenica 9 ottobre 2011

Angelo mio, quanti sbagli stringo tra le dita!

 
www.artelagonigro.com


Angelo mio, quanti sbagli stringo tra le dita!
Fili e nodi che arrivano al pettine e non si sciolgono…
Taglio tutto e ricomincio
Poi torno a collezionare errori rossi e blu…
Ridi, tu?
Almeno non mi butti giù
dall’ ultimo piano… di sogni…
dove la paura inorridita fugge.
Angelo mio, la memoria è una piaga e una fortuna
una moneta di rame con le facce spaventate
è una lama che da sollievo…quando rade
è una lama che affonda nella pancia a ripetizione
per lasciarmi insonne a pregare per una noce di pace.
Angelo mio, mentre tu disegni arcobaleni di luce e colori
io con le dita scavo sentieri e scalo montagne con le mani graffiate.
Ogni tanto guardo giù
Ogni tanto cado…e tu?
Mi guardi e taci…
La terra la conosco, a forza di strisciare…è il cielo che mi manca
almeno allarga le gambe delle nuvole e lasciami sognare!
Mi prometti che ogni tanto ruberai per me le chiavi del paradiso?
Taci.
Ti aspetto.
Non mollo, lo sai!
Non permetterò a queste braccia stanche di scivolare arrese lungo i fianchi…
Ti aspetto.
Sento il tuo profumo.
Un vento forte…
Arriverai!

(Da "Buoni propositi" di A. F.)

sabato 8 ottobre 2011

"Aimée & Jaguar"



Sete
di quegli amori epici
che soli sanno dare vita alla vita,
forma alla speranza,
tempo al tempo, e un nome al cuore.
Ora!
Dolce ubriacatura di questo eterno "qui ed ora".
Ora!
Perché solo ora val la pena vivere!
Domani ci attende beffarda... la senti?... la Nera Signora!
E non aver paura del vento, mia passione....
se tremi ancora.... aspetterò!

Mulinellano nella nera città le ronde verdi... oh, terrore...
ombre scure e lunghe s'affollano alla mente, invadono le strade, lo stomaco, i piedi... la Luna.... nemmeno la Luna è più al sicuro.
Senza più luci possibili paghiamo lo scotto della nostra passione che ancora brucia, e brucia ancora... nonostante la neve!

E non aver paura del vento, mia passione... se tremi ancora...
aspetterò...

(Barbara De Palma)