Sotto un capannone stellato
oscillo su un trapezio tra mille pensieri stonati.
Lei mi urla: “ Sei sul filo!”
Ed io, in equilibrio su un minuscolo triciclo
mi muovo lentamente…scongiurando.
A intermittenza si accendono e si spengono luci
bevo alcool e sputo fuoco…
dormo poco…
Il silenzio è una somma di fischi,
una giostra rotonda interrotta da stanche risate…
La follia sgretola ogni dolore
lasciando tra le dita un’ immensa fragilità e due occhi scuri
a raccogliere nel buio il peso della mia imbecillità.
Uno strano spirito vagabondo riposa nella scatola magica
e qualcuno lo guarda contento…
I sogni, chiusi in gabbia come leoni allucinati
tremano e mi fanno rabbia…
A che serve frustarli?
Non sono più…
Ma fuori…
nella stanza
ad aspettare…
c’è lei…
e allora
la voce dell’ acrobata si spegne…
e torno pagliaccio.
(Dalla raccolta “Acrobata tra i pensieri” di Alex P.)
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