Il bianco e il nero come i tasti di un pianoforte, come i film muti degli anni '20, come la somma dei colori o il vuoto di un pozzo dove urla e chiede riscatto la fantasia.
martedì 31 maggio 2011
lunedì 30 maggio 2011
sabato 28 maggio 2011
venerdì 27 maggio 2011
Dorothea Lange
Migrant mother, 1936
Migratory Cotton Picker, Arizona, 1949
Dorothea Lange è stata una fotografa documentaria statunitense che negli anni più cupi della Grande Depressione, attraverso i suoi scatti, seppe dar voce ad un mondo altrimenti muto: gli emigranti.
mercoledì 25 maggio 2011
lunedì 23 maggio 2011
FIORE OSCURO (ricordando Baudelaire)
Jason (Olio su tela a colori 50x70)
Nessuno avrebbe avvertito la tua verginità
se non avesse sentito la tua carne sotto il palmo della mano,
e se non avesse osservato stupito la tua bocca scivolare lungo un petto scarno.
Agitano filtri fumanti, le tue mani, nel buio
e basta un soffio per farti aprire un varco nel cuore di un illuso.
Hai negli occhi la luce fioca dei lampioni
ed il guizzo tremante di un branco di pesci attorno a una mollica,
e il seme del mistero gioca tra le tue dita
come un abile lanciatore di coltelli in un circo.
L’esperto Don Giovanni non immagina, incontrandoti…
di esser preso al laccio come il toro in una corsa
e di restare schiavo dell’incanto come un ingenuo adolescente al primo bacio.
Hai la natura di una sirena che sobilla i mari con la voce,
ma ingoieresti l’anima di un uomo come Scilla!
(Pennino)
sabato 21 maggio 2011
giovedì 19 maggio 2011
Donna senza volto
Viale alberato
ore 00.30…si allestisce il palco.
Merce di ogni tipo:bionde, brune, rosse, vere e finte
C’è carne da consumare!
Mezz’ora, un’ ora o poco più!
- Ciao, hai da fare?
- Tante cose, ma senza compagnia…
- Come ti chiami?
- Fai tu! Non importa. Ho quasi dimenticato il mio nome
-Vuoi venire?
- No!
Carne senza sapore…
i mercanti di anime lo sanno.
Donne senza colore
che si danno su un freddo sedile.
Freddo nel freddo.
Sguardi persi nel buio.
Desiderio di un uomo solo
che paga il tempo di un inganno.
Emozioni freddate da un colpo di fucile
che attraversa il viale alle 00.30.
Labbra rosse
volti sconosciuti
corpi offesi e spiriti agonizzanti…
Fine…ore 00.40.
(Alex P., 1997)
venerdì 13 maggio 2011
Il racconto delle tue parole
Un giorno, quando il corpo
si sentirà diverso, piegato
dalle naturali metamorfosi
...del tempo,
non ti ricorderò evocando
immagini,
all'improvviso o nei vasti
luoghi del pensiero,
ma nel racconto melodico
della tua voce.
Farò delle tue parole un
tessuto di carta, che conserverà
negli anni lo stesso profumo di
un libro nuovo.
Resterai quel suono breve,
intenso, assente,
ma prezioso, come il foglio
di una poesia che non si
trova più.
(Mariella Soldo)
mercoledì 11 maggio 2011
martedì 10 maggio 2011
... il cuore della Luna... (Barbara De Palma)
... il cuore della Luna soffre mali
di cui né l'uomo né gli dei si curano
poiché tanto perfetta appare la sua pena
da non destar nemmeno la pietà di un filo d'erba...
(Barbara De Palma)lunedì 9 maggio 2011
Ho bisogno di silenzio (Alda Merini)
Fotografia:www.scattieparole.it
Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensiero
non ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare.
come te che leggi col pensiero
non ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare.
Ho bisogno di silenzio
esco e per strada le solite persone
che conoscono la mia parlantina
esco e per strada le solite persone
che conoscono la mia parlantina
disorietate dal mio rapido buongiorno
chissà, forse pensano che ho fretta.
chissà, forse pensano che ho fretta.
Invece ho solo bisogno di silenzio
tanto ho parlato, troppo
è arrivato il tempo di tacere
di raccogliere i pensieri
allegri, tristi, dolci, amari,
ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.
tanto ho parlato, troppo
è arrivato il tempo di tacere
di raccogliere i pensieri
allegri, tristi, dolci, amari,
ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.
Gli amici veri, pochi, uno ?
sanno ascoltare anche il silenzio,
sanno aspettare, capire.
sanno ascoltare anche il silenzio,
sanno aspettare, capire.
Chi di parole da me ne ha avute tante
e non ne vuole più,
ha bisogno, come me, di silenzio.
e non ne vuole più,
ha bisogno, come me, di silenzio.
(Alda Merini)
domenica 8 maggio 2011
UN HOMME ET UNE FEMME (1965) (Un uomo e una donna)
Il profumo dell' anima...nei versi di Barbara De Palma
Viola sensazioni d’estasi.
Profumi di carne e vene risalgono e discendono
in fertili osmosi imperfette e irripetibili.
Svincoli… follie… carezze d’aria.
Sudata di te, ti respiro dentro per riconoscerti.
Infusione di vita…
gocce d’anima…
canzoni suonate dal sangue.
Il bianco e il nero.
Il vuoto e il pieno.
Il punto e l’infinito.
Dolce-amaro pulsare di cuori innocenti,
vite sospese lungo drappi dorati
e disegnate a morsi.
Nessun giudizio.
Nessun sospetto.
Nessun disprezzo.
Amen!
(Barbara De Palma)
sabato 7 maggio 2011
"LABIRINTO" (Cattivo Costume)
SAGA DELLE CONTRADDIZIONI
come un pianto incessabile di bimbo lamenta esigenze....
come uno sguardo triste fanciullo dichiara bisogni cela sofferenze....
come un’avida ricerca del nuovo inganna le noie di un’ignorata integrazione sociale....
.. ..
di duttile catena meccanica....
in mistica visione reale....
definibile indefinibile....
sovrasta spazio e tempo....
un magnetico sacrale vuoto turbolento....
.. ..
atto II saga delle contraddizioni....
in vorticosa linea....
di vorticosa linea....
la vorticosa linea....
.. ..
ho amato a morte la vita....
amo a morte la vita....
http://www.myspace.com/cattivocostume
Da "Diari Intimi" di Charles Baudelaire
Nell’amore, come pressoché in tutti gli affari umani, l’intesa cordiale è il risultato di un malinteso. Questo malinteso, è il piacere. L’uomo urla: O mio angelo! La donna sospira: Mamma! mamma! E questi due imbecilli sono persuasi di pensare in accordo. – L’abisso insormontabile, che fa l’incomunicabilità, resta insormontato.
Perché lo spettacolo del mare è così infinitamente e così eternamente gradevole? Perché il mare offre contemporaneamente l’idea dell’immensità e del movimento. Sei o sette leghe rappresentano per l’uomo la ragione dell’infinito. Ecco un infinito diminutivo. Che importa, se è sufficiente a suggerire l’idea dell’infinito totale? Dodici o quattordici leghe di liquido in movimento bastano per dare la più alta idea di bellezza che sia offerta all’uomo sul suo abitacolo transitorio.
Perché lo spettacolo del mare è così infinitamente e così eternamente gradevole? Perché il mare offre contemporaneamente l’idea dell’immensità e del movimento. Sei o sette leghe rappresentano per l’uomo la ragione dell’infinito. Ecco un infinito diminutivo. Che importa, se è sufficiente a suggerire l’idea dell’infinito totale? Dodici o quattordici leghe di liquido in movimento bastano per dare la più alta idea di bellezza che sia offerta all’uomo sul suo abitacolo transitorio.
Proverbio
La vera poesia l'anima prende - anche se chi l'ascolta poco intende
venerdì 6 maggio 2011
L' operaio (F. Drtikol)
Lavorare stanca
Traversare una strada per scappare di casa
lo fa solo un ragazzo, ma quest’uomo che gira
tutto il giorno le strade, non è più un ragazzo
e non scappa di casa.
lo fa solo un ragazzo, ma quest’uomo che gira
tutto il giorno le strade, non è più un ragazzo
e non scappa di casa.
Ci sono d’estate
pomeriggi che fino le piazze son vuote, distese
sotto il sole che sta per calare, e quest’uomo, che giunge
per un viale d’inutili piante, si ferma.
Val la pena esser solo, per essere sempre più solo?
Solamente girarle, le piazze e le strade
sono vuote. Bisogna fermare una donna
e parlarle e deciderla a vivere insieme.
pomeriggi che fino le piazze son vuote, distese
sotto il sole che sta per calare, e quest’uomo, che giunge
per un viale d’inutili piante, si ferma.
Val la pena esser solo, per essere sempre più solo?
Solamente girarle, le piazze e le strade
sono vuote. Bisogna fermare una donna
e parlarle e deciderla a vivere insieme.
giovedì 5 maggio 2011
Il circo (dei pensieri)
Sotto un capannone stellato
oscillo su un trapezio tra mille pensieri stonati.
Lei mi urla: “ Sei sul filo!”
Ed io, in equilibrio su un minuscolo triciclo
mi muovo lentamente…scongiurando.
A intermittenza si accendono e si spengono luci
bevo alcool e sputo fuoco…
dormo poco…
Il silenzio è una somma di fischi,
una giostra rotonda interrotta da stanche risate…
La follia sgretola ogni dolore
lasciando tra le dita un’ immensa fragilità e due occhi scuri
a raccogliere nel buio il peso della mia imbecillità.
Uno strano spirito vagabondo riposa nella scatola magica
e qualcuno lo guarda contento…
I sogni, chiusi in gabbia come leoni allucinati
tremano e mi fanno rabbia…
A che serve frustarli?
Non sono più…
Ma fuori…
nella stanza
ad aspettare…
c’è lei…
e allora
la voce dell’ acrobata si spegne…
e torno pagliaccio.
(Dalla raccolta “Acrobata tra i pensieri” di Alex P.)
Risveglio
Lo ripete anche l'aria che quel giorno non torna.
La fìnestra deserta s'imbeve di freddo
e di cielo. Non serve riaprire la gola
all'antico respiro, come chi si ritrovi
sbigottito ma vivo. E' finita la notte
dei rimpianti e dei sogni. Ma quel giorno non torna.
Torna a vivere l'aria, con vigore inaudito,
l'aria immobile e fredda. La massa di piante
infuocata nell'oro dell'estate trascorsa
sbigottisce alla giovane forza del cielo.
Si dissolve al respiro dell'aria ogni forma
dell'estate e l'orrore notturno è svanito.
Nel ricordo notturno l'estate era un giorno
dolorante. Quel giorno è svanito, per noi.
Torna a vivere l'aria e la gola la beve
nella vaga ansietà di un sapore goduto
che non torna. E nemmeno non torna il rimpianto
ch'era nato stanotte. La breve finestra
beve il freddo sapore che ha dissolta l'estate.
Un vigore ci attende, sotto il cielo deserto.
(Cesare Pavese)
La fìnestra deserta s'imbeve di freddo
e di cielo. Non serve riaprire la gola
all'antico respiro, come chi si ritrovi
sbigottito ma vivo. E' finita la notte
dei rimpianti e dei sogni. Ma quel giorno non torna.
Torna a vivere l'aria, con vigore inaudito,
l'aria immobile e fredda. La massa di piante
infuocata nell'oro dell'estate trascorsa
sbigottisce alla giovane forza del cielo.
Si dissolve al respiro dell'aria ogni forma
dell'estate e l'orrore notturno è svanito.
Nel ricordo notturno l'estate era un giorno
dolorante. Quel giorno è svanito, per noi.
Torna a vivere l'aria e la gola la beve
nella vaga ansietà di un sapore goduto
che non torna. E nemmeno non torna il rimpianto
ch'era nato stanotte. La breve finestra
beve il freddo sapore che ha dissolta l'estate.
Un vigore ci attende, sotto il cielo deserto.
Patti Smith e Robert Mapplethorpe
Smith sembra come se fosse una Madonna scolpita in marmo bianco in una chiesa rinascimentale del nord.
Le ombre sono così profonde, e la sua presenza sottile così forte, che la sua carne sembra essere fredda pietra. Lei è viva, come la superficie di un marmo di Michelangelo.
La gravità sensuale dell'immagine viene presentata come se fosse niente, solo un incidente in una foto scattata senza pensiero.
domenica 1 maggio 2011
Metropolis de Fritz Lang
Metropolis è un film muto del 1927 considerato il capolavoro del regista austriaco Fritz Lang. È tra le opere simbolo del cinema espressionista ed è universalmente riconosciuto come modello di gran parte del cinema di fantascienza moderno, avendo ispirato pellicole quali Blade Runner e Brazil.
Pioggia-chiare-fresche dolci-acque
La nebbia si è alzata,
ma resto in attesa, di un cenno qualunque,
la targa di un camion, una voce alla radio,
non c’è tempo, ma solo frastuono,
come una sosta improvvisa, come in quella stazione.
Oggi avanzo a fatica, ma cancello in un salto
distanze e rimpianti,
lagnanze eccessive
e facce ormai stanche.
(http://manuelapeace.blog.kataweb.it)
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