domenica 13 novembre 2011

GIUSTO ALLA META' DI UN VIAGGIO



Riordino i segni e me li porto via
sulla schiena della gazza ballerina
e come niente mi ritrovo a chiedermi
se le è concessa la felicità…
e sorrido alla parola “nessuno”
che fa capolino dal finestrino semi aperto
come il tentativo ultimo dell’ennesima teoria senza corpo.
Gli alberi in fila come scolari della stessa altezza
diligenti fanno da sipario alle nuvole,
ma la scena comincia sempre un metro più su
dove la drammaturgia può diventare estrema
come il Teatro chiede. Come impone.
Il rosso dell’asfalto sotto le mie ruote
e il nero degli uccelli acrobati sulla mia testa
raccolgono in un attimo tutti i colori del mio esistere.
Con questo sole mi è passata la voglia di dormire
anche se sotto sotto il ventre duole.
Il mare è una piuma levigata:
niente temporali annunciati
su questo giorno d’inverno vestito d’estate.
Solo, se non vi disturba troppo,
non venite a chiedermi di me,
e di dove ho perso i miei capelli;
non venite a bussare per avere notizie;
non venite a chiedermi che luogo è questo…
che sono giusto alla metà del viaggio!

(Barbara De Palma)

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